18 settembre h:19
Manu Delago – Parasol Peak
libero

Batterista e percussionista di fama internazionale, pioniere dello hang, musicista accattivante, vanta nel proprio curriculum collaborazioni con artisti come Björk, Cinematic Orchestra e Anoushka Shankar.

MANU DELAGO
presenta in anteprima italiana il docu-film
vincitore di due premi al XXI Cervino Cinemountain Festival
PARASOL PEAK

ingresso gratuito fino a esaurimento posti
apertura porte ore 19,00 – inizio proiezione ore 20,00

Fa tappa in Italia il tour di proiezioni del documentario che racconta l’affascinante e mastodontica impresa da cui è nato il nuovo,
omonimo album in uscita il 7 settembre per One Little Indian.
Per l’occasione, Manu Delago sarà presente alla proiezione in esclusiva italiana a Milano martedì 18 settembre, Santeria Paladini

Manu Delago sta per pubblicare un lavoro mastodontico e suggestivo: il 7 settembre esce “Parasol Peak”, il nuovo album/film del percussionista pioniere dell’ hang. L’opera è stata realizzata in presa diretta durante una spedizione sulle Alpi, in cui il musicista è stato accompagnato da un ensemble di sette elementi e ha realizzato una raccolta di composizioni in luoghi e altitudini differenti, mescolando il suono degli strumenti a carico con quello degli elementi dalla natura, dal vento all’acqua che scorre nei ruscelli.

L’impresa è stata accuratamente documentata da una serie di riprese che compongono il film che porta lo stesso nome, e che l’artista sta presentando in una serie di anteprime europee. Il film, presentato anche al XXI Cervino Cinemountain Festival qualche settimana fa, ha ricevuto due riconoscimenti:
Premio Montagnes du Monde – miglior film straniero
Premio del Pubblico
Il 18 settembre è la volta dell’Italia: a ospitare la première del documentario sarà Santeria Paladini a Milano. Manu Delago sarà presente e sarà possibile interagire con lui nella sessione di Q&A prevista dopo la proiezione.

Non è stato semplice realizzare un’opera del genere: il regista e produttore Johannes Aitzetmüller temeva che l’esperimento, sebbene affascinante, si sarebbe rivelato ostico: “Conosco le montagne e sapevo di poter gestire una situazione del genere, ma spesso era davvero dura: faceva molto freddo e alcuni tratti erano impervi. E poi la neve, i tempi di installazione dell’audio, strumenti da accordare, e infine – le riprese. L’ingegnere audio, Michael Reisigl, ha installato una rete di registratori, cavi e microfoni dappertutto. A volte potevamo filmare solo fino a due riprese, poi bisognava muoversi o i musicisti avrebbero rischiato di mettere a rischio la propria incolumità.”.

Un drastico calo di temperatura non stagionale che ha causato forti nevicate ha complicato ulteriormente il viaggio e ha creato una sfida più grande musicalmente, con il gruppo che si esibiva in luoghi esposti a temperature gelide.”Ci sono stati sicuramente momenti in cui gli individui del gruppo si sarebbero voltati e avrebbero lasciato la spedizione” ammette Manu. “Ma poiché potevamo farlo solo come gruppo, abbiamo dovuto sostenerci a vicenda. Dovevamo aiutarci l’un l’altro a trasportare strumenti e attrezzi, e aiutarci a vicenda nel superare ansie e stanchezza “.

Ovviamente tutto ciò ha comportato la resa di un risultato assolutamente raro e irripetibile, sorprendente a livello visivo e musicale. L’album potrebbe tranquillamente essere già considerato fra i giganti classici contemporanei del presente, ma non si può non notare un forte carattere distintivo: sprazzi di folk europeo incastonati fra le melodie di ottone e fisarmonica, accenni prog decorati con tocchi e suoni provenienti da varie fonti naturali. Anche senza guardare il video, la presenza della natura è assolutamente percepita.

“Per la maggior parte di noi è stata fisicamente la cosa più difficile mai fatta” commenta Manu, riassumendo il viaggio. “Ma è stata una sensazione incredibile raggiungere la cima e superare quelle sfide: un’esperienza di coesione incredibile per l’ensemble “.

Manu Delago è nato a Innsbruck, in Tirolo, e ha preso lezioni di musica da bambino in fisarmonica e pianoforte. Da adolescente ha suonato principalmente la batteria per varie rock band. Nel 2003 ha intrapreso lo studio dello Hang, che gradualmente è diventato uno dei suoi principali strumenti musicali.L’ha scoperto Bjork: la popstar islandese lo ha voluto con sé durante il Biophilia Tour. Ora è un musicista fisso nella lineup di Bjork, e collabora con nomi quali Cinematic Orchestra, Anoushka Shankar, London Symphony Orchestra, e ha suonato lo Hang anche nell’ultimo album di Poppy Ackroyd ‘Resolve’. Ha già pubblicato due album dalla forte componente elettronica e acclamati dalla critica, “Silver Kobalt” e “Metromonk”. Passando la maggior parte della sua vita in studio, Manu Delago ha deciso di realizzare “Parasol Peak” nell’intento di trascorrere pià tempo all’aria aperta: allontanarsi da studi, tour bus e computer, e immergendosi totalmente nella natura utilizzando, per comporre e suonare, solo ed esclusivamente strumenti acustici.